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Se l'archivio prende vita in un Festival internazionale

Una settimana all’insegna della scoperta della storia attraverso cinema d’autore, musica, arte, ma soprattutto attraverso i ricordi e le storie, vivide e preziose, che un archivio può conservare. È il Festival Internazionale dell’Archivio e del Patrimonio che si tiene a Paternò, in provincia di Catania.

Al concetto di archivio spesso si collega qualcosa di morto, di ormai sterile, un contenitore di storie e di storia, ma inanimato. A riscattare completamente questo concetto ci pensa il Festival Internazionale dell’Archivio e del Patrimonio, organizzato a Paternò, tra gli aranceti e il monte Etna, nella provincia di Catania. L’Archivio storico del Comune di Paternò prende vita dal 23 al 29 giugno e si anima grazie a concerti, proiezioni, mostre, workshop, incontri.

 

A capo del progetto c’è il Museo Mediterraneo di Antropologia Viva, nato nel 2011, proprio con lo scopo di rivalutare e far rinascere l’attenzione nei confronti della memoria e della storia. Le vicende che si vogliono raccontare sono quelle del Mediterraneo, dei Regni del Mare di Sicilia, Puglia e Campania. Antico e moderno si incontrano in questo progetto che ha alla base la necessità sempre più diffusa di digitalizzare, di preservare in qualche modo quell’oceano di informazioni e di renderlo, allo stesso tempo, fruibile ad un pubblico sempre più vasto.

 

Per celebrare tutto ciò, il torrido giugno dell’estate siciliana viene reso più lieto dalla possibilità di assistere alla proiezione di un film d’autore, uscito dal genio di Roberto Rossellini, Alberto Grifi, Giuseppe Tornatore o Yervant Gianikian. Viene alleviato da un concerto di musica

mediterranea, popolare, antica come un canto di campagna e moderna come una jam session di jazz. Viene rallegrato dalla vista di opere d’arte affascinanti come i soggetti che rappresentano: ad esempio un’installazione che raccoglie più di dieci ore di eruzione del vulcano Etna – “a Muntagna” per la gente del posto – raccolte dall’operatore Rai, Giovanni Tomarchio. Archivio è, infatti, non solo carta, ma anche fotografia, programmi tv (quando ancora l’emittente televisivo aveva la funzione di “maestro” del popolo), videoteca e cineteca. E poi è anche workshop: per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania, il FIPA ha organizzato infatti tre laboratori interattivi, dedicati a “Digitalizzazione e al restauro audio”, “Documento come archivio” e “Restauro media obsoleti”.

 

Entusiasta anche il Sindaco di Paternò, Mauro Mangano, che crede molto in questa iniziativa e si augura che sia la prima di una lunga serie di eventi, per dimostrare che anche la provincia, quando vuole, è capace di grandi cose.

Ricordare, archiviare, conservare serve. Non per rimanere ancorati ad un passato ormai sterile e obsoleto, ma per vivificare e progettare il futuro sulla base di ciò che di buono e bello ha creato chi è venuto prima di noi. Ed è importante che questo processo di “memorizzazione” avvenga in una realtà, quella siciliana, spesso, purtroppo, già di suo dimenticata e abbandonata a se stessa.

 

Il FIPA si tiene a Paternò (CT), dal 23 al 29 giugno, in vari spazi pubblici e privati della città, a ingresso gratuito.

 

Silvana Calcagno

 

PUBBLICATO SU TAFTER IL 27/06/2014

 

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