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Silvana Calcagno

Dell'arte di andare a lavoro in bici

È quasi un mese che vado a lavoro in bici. È capitato infatti, per un fortuito favore del destino, che il mio ufficio diventasse per 3 giorni a settimana così vicino a casa da poter essere raggiunto comodamente in bici, appunto, o addirittura a piedi. Per molti probabilmente si tratta di una consuetudine abbastanza banale, gente privilegiata che abita in piccole città, in centri urbani a misura d'uomo o in grandi metropoli nelle quali le piste ciclabili si estendono come ragnatele intricate e amiche.

bici parcheggio

Non è così per me che vivo a Roma da 7 anni e che, anno dopo anno, ho vissuto tutti i disagi di spostarsi all'interno di una tentacolare piovra fatta di asfalto, traffico e guidatori sempre sull'orlo della rissa.

I primi anni sono stati quelli delle avventure negli epici mezzi pubblici della capitale: attraversamenti pedonali ai limiti della galera per non perdere l'unico 89 che sarebbe passato da lì a n. ore, attese talmente lunghe che alla fine arriva pure Godot a farti compagnia alla fermata, per non parlare poi della claustrofobica corsa ad accaparrarsi l'ultimo centimetro di metro/bus disponibile per poi trovarsi a chiappe a terra sul marciapiede o, nella migliore delle ipotesi, a giocare a Twister con il vicino affetto da alitosi.

Sono arrivati poi gli anni della macchina. Evitata l'alitosi sono rimaste le attese, accompagnate da diti medi, insulti, tamponamenti, scontri con i cinghiali e cacce al parcheggio perduto.

roma al tramonto

Alla luce di tutto ciò, è più facile capire quanto possa risultare rivoluzionario abbandonare le vecchie abitudini per lanciarsi nel mondo dei ciclisti.

Arrivo finalmente al dunque per elencare una serie di pregi e difetti sperimentati sulle due ruote.

PREGI

1- Fai attività fisica

2- Eviti le code

3- Non inquini

4- Parcheggi con facilità

5- Ti senti un po' figo

DIFETTI

1- Dopo il 2° giorno (più o meno) cominci a sperimentare un certo fastidio al coccige, crampi ai polpacci e affaticamento generale. Ma dicono che poi passa.

2- Per evitare le code (o di venire arrotato), ogni tanto devi passare al marciapiede. In quei casi c'è sempre una vecchina con la borsa della spesa che ti fa notare con aria di sfida che stai occupando lo spazio dei pedoni.

3- Inquini i tuoi polmoni, respirando in iperventilazione tutto il salutare smog dello scarico della macchina davanti.

4- Rischi il furto, ma ne sei inconsapevole.

5- Nel momento in cui ti senti più figo, un'autista ti rende sordo con una strombazzata d'artiglieria per intimarti di levarti dai cojoni ché gli stai occupando la carreggiata.

lego in bici

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